La politica degli investimenti pubblici in Italia

La politica degli investimenti pubblici in Italia

In senso di investimento L’unione Europea a stanziato 2.300 miliardi di euro sugli appalti pubblici , in senso di economia si spera che questi bastano per sanare il debito pubblico che abbiamo nel nostro paese da tempo . Questo elaborato vuole evidenziare la centralità degli investimenti pubblici per l’economia con tutte le sue riforme prese in atto . In tal senso, si rammenta in percentuale il 19% del PIL dell’Unione Europea (pari a 2.300 miliardi di euro l’anno)

I capi di governo realizzano che la tale cifra messa in atto potrebbe bastare per sanare il debito pubblico . La cifra stanziata di 2.300 miliardi servirà come motore per far alzare l’economia , in questo settore, la gestione degli appalti pubblici possono essere impiegati per promuovere e realizzare un progetto economico, ambientale e sociale volto a contrastare la crisi economica e finanziaria, che abbiamo nel nostro paese , favorendo così l’innovazione tecnologica, la tutela dei servizi , sociale .

La direttiva di legge eseguita dispone sulle istituzioni europee, la multi-level-governance fino alle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sugli appalti pubblici e sulle concessioni. La nuova disciplina comunitaria è concepita per essere recepita da tutti gli S.M. entro due anni dalla pubblicazione, promuovendo tutti quei valori e principi espressi dalla Strategia Decennale, già messa in atto da tempo .

Nonostante tutto La crisi finanziaria globale ha provocato un processo di ripensamento (Rethinking Macroeconomics) che ha rispostato il pendolo tra Mercato e Stato verso lo Stato. Oggi, la politica di bilancio e imprescindibile sia per la stabilizzazione di breve periodo sia per la politica a fronte delle industrie e per la fornitura di beni pubblici nel lungo periodo. Il ruolo dell’investimento pubblico, sacrificato per decenni in tutti i paesi OCSE, è centrale sia nel processo di ripensamento teorico sia nei piani di ripresa dopo un brutto periodo successivo alla pandemia mondiale . • In questo contesto, non si può non guardare con una certa preoccupazione del nostro paese alla recente proposta di riforma del Patto di Stabilità presentata dalla Commissione europea. La proposta costituisce un sostanziale miglioramento rispetto all’esistente, ma non sembra garantire la creazione di uno “spazio fiscale” per i paesi membri dell’UE. Per far fronte alle sfide del futuro, dall’autonomia strategica all’investimento per le transizioni ecologica e digitale, occorrerà aprire quanto prima il cantiere della creazione di una capacità fiscale europea.

Leave a Comment

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *